LETTERA dell’ARCIVESCOVO

Ai genitori
ai catechisti
e agli animatori

Cari fratelli e sorelle,
agli apostoli che cercavano di fermare i bambini che correvano verso di lui, Gesù rivolse un forte invito: “Lasciate che i bambini vengano a me” (Mc 10,14). Egli parla an-che al nostro cuore e ci spinge ad accompagnare i fanciulli, i ragazzi, gli adolescenti verso di Lui per co-noscerlo e incontrarlo.
In questo tempo infatti ci troviamo a fare i conti con la pandemia, la quale sta creando nuovi ostacoli per la partecipazione al catechismo, agli incontri di formazione e alla celebrazione della Santa Messa e degli altri sacramenti. Però, con le dovute precauzioni, non si tratta di difficoltà insuperabili. Mi rendo ovviamente conto del peso che hanno le esitazioni e le paure che, come una paralisi, rischiano di chiudere ognuno in se stesso.
Reagendo responsabilmente a tutto ciò, proviamo a stringere con più forza la mano dei nostri figli e ad andare avanti insieme a loro verso Gesù perché “Lui solo ha parole di vita eterna” (Gv 6,68). I bambini e i giovani cercano una speranza che è più resistente delle incertezze e delle prove che riserva la vita. Il loro cuore è pronto a spalancarsi senza riserve se incontrano un amore grande per il quale val la pena di dare tutto. Gesù riversa questa spe-ranza e questo amore in chi lo incontra e si affida a Lui. Per questo, il regalo più grande che possiamo fare ai nostri figli è il dono della fede in lui e del rafforzamento della stessa lungo la strada della vita.
Il Signore ci benedirà se ai più giovani lasceremo in eredità la fede che anche noi abbiamo ricevuto da chi ci ha preceduto. È un’eredità, però, che si trasmette con il buon esempio prima che con le parole. Se i ragazzi vedono che i genitori, la catechista, l’animatore si confessano, partecipano alla Santa Messa, si appassionano alla Parola di Dio, sentiranno il desiderio di vivere anch’essi la stessa esperienza. Questi adulti diventano per loro un pun-to di riferimento sicuro in mezzo al-la confusione in cui stiamo vivendo.
Desidero condividere con voi una bella esperienza che ho riscontrato in varie parrocchie. Durante questi mesi in cui era più difficile incontrarsi, i sacerdoti, assieme ai catechisti e agli animatori, hanno cerca-to occasioni e modi per tenersi in dialogo con i genitori così da continuare l’educazione cristiana dei figli. È cresciuta così una vera alleanza educativa tra gli adulti che sono impegnati nella formazione cristiana dei bambini, dei ragazzi e dei giovani. Immettiamoci tutti su questa strada perché è veramente provvidenziale. Sono un dono dello Spirito Santo questi rapporti di costruttiva vicinanza, di maggior conoscenza reciproca e vicendevole collaborazione tra famiglie e parrocchia, fondati sulla fede e sulla passione per l’educazione delle coscienze dei figli. Essi creano un tes-suto vitale di comunione che rigenera le nostre comunità guarendole dal virus mortale dell’individualismo.
Cari genitori, catechisti e animatori, ho desiderato scrivervi questa lettera per farvi sentire che il mio cuore di vescovo e di pastore è vicino a voi com’è vicino ai nostri bambini, ragazzi e giovani che amiamo e ai quali vogliamo offrire il meglio di noi stessi e della nostra esperienza cristiana.
Vi incoraggio a continuare il vostro generoso impegno di educatori in collaborazione con i sacerdoti nelle parrocchie e nelle Collaborazioni pastorali. Vi accompagno con la mia preghiera e con una speciale benedizione di Dio Padre, per intercessione della Beata Vergine delle Grazie.

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