L’esistenza di una costruzione sacra è qui documentata sin dal secolo VII; scavi archeologici eseguiti nei primi anni del novecento hanno fatto emergere tombe di epoca longobarda.
La piccola chiesa viene menzionata gia alla fine del secolo XIII (sembra infatti essere stata distrutta nel 1272 e ricostruita dieci anni più tardi); ricostruita nel secolo XVI lungo le antiche mura perimetrali, viene quasi integralmente rifatta nel settecento, è ancora rimaneggiata nel secolo scorso all’inizio di questo.
Possiede pianta a navata unica; l’affaccio principale, intonacato, è tripartito da robuste lesene concluse da capitelli corinzi sormontati da un’ importante cornicione; la fascia centrale, aggettante, è invece sottolineata da un piccolo timpano dentellato.
La parte basamentale e il portale d’ingresso sono in pietra piasentina. La copertura è a padiglione. All’interno un soffitto piano ribassato, interamente affrescato, con motivi ornamentali e figure del 1918.
Alcuni degli affreschi come: l’Annunciazione nel presbiterio ed il soffitto della sacrestia sono da attribuirsi a Giulio Quaglio.